Gianluca Di Stasi
Batteria
Di Gianluca De Stasi si sa poco o nulla, è l’ultimo arrivato di un treno in partenza (dal binario 3, ferma in tutte le stazioni). La sua presenza ritmica è apparsa all’improvviso, non si sa da quali distanze siderali, come una forma musicale intelligente proveniente da altri pianeti (forse dal rock o dal pop o dall’avanguardie seriali). Durante una fugace apparizione si è rapito l’intera banda usandola come cavia per i suoi esperimenti, quindi praticamente è un UFO: Unidentified Fluttering Object. Tutti a chiederci: chi è il vostro batterista? E noi a rispondere “boh, e chi lo conosce quello?” Fu scovato per caso da uno dei saxofonisti in una cover band dei Pink Floyd.
Eseguiva mostri sacri come The Wall, Money, Wish you were here. Il resto fu semplice: il saxofonista gli spiegò quanto era tagliato per lo swing e se lo portò con sé. Al provino per l’assunzione eseguì una memorabile versione di Rosamunda in 5/4, e anche gli altri non ebbero più dubbi: poteva essere solo lui l’anima ritmica di questa band! Si è integrato nella band con la naturalezza di un orso polare nell’antartico, e da allora è una delle colonne (a vapore) di questa formazione, anzi un iceberg: dotato di un virtuosismo tecnico sobrio, elegante, eppure magnificamente presente, egli è qualità sommersa che appare solo in minima parte, montagna navigante per tutte le rotte musicali, scoglio sicuro contro cui far (vaporistico) naufragio. Questa è la verità di Gianluca De Stasi! Tutto il resto sono solo chiacchere, dicerie, ipotesi.
Si dice che sia di Carmignano perché parla sempre di Montemurlo. Si dice che possa essere di religione induista, perché quando tocca la batteria sembra che abbia quattro braccia come la dea Kalì. Si suppone che sia maschio perché non porta la gonnella. Si ipotizza un suo coinvolgimento nella presa di Maracaibo perché si muove nella notte musicale con l’eleganza di un Corsaro Nero. Tra le tante ipotesi in campo, c’è anche quella che possa essere un batterista. Ma non ci sono elementi che lo confermino.